Pietransieri dista circa 8.5 Km da Ateleta. Ateleta è un comune italiano di 1203 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo. Fa parte della Comunità Montana Alto Sangro e Altopiano delle Cinque Miglia e del Parco Nazionale della Majella.
Ateleta è posta su territori della sponda sinistra del fiume Sangro, ad una altitudine compresa tra 737 metri della stazione ferroviaria ed i 1.883 metri di Monte Secine. La superficie comunale è di 4.169 ettari. Comprende il nucleo abitato del capoluogo e le frazioni di Carceri Alte, Carceri Basse e Sant'Elena. Gli abitanti sono circa 1.230 con elevato indice di persone anziane. È il più a sud dei comuni della provincia dell'Aquila. La montagna ateletese per antonomasia è il Monte Secine, ma è frequentata d'estate anche la zona del Monte dell'Ellera (Merzoni) che raggiunge l'altezza di 1.481 metri. Il Monte Secine domina la vallata dove fra un'ansa e l'altra scorre il Sangro, che con le sue acque scava la roccia e fa ritrovare sulle sue sponde centinaia di esperti pescatori di trota e dove un tempo non molto lontano nuotava il gambero d'acqua dolce, ormai rimasto un ricordo nelle menti degli ateletesi più vecchi. Folti boschi ricoprono colline e pianori; cerri, faggi ed alberi a foglia caduca colorano con diverse tonalità di verde il paesaggio (particolarmente suggestivo nella stagione autunnale). Il sottobosco regala prataioli, spinareie e qualche volta anche porcini; ma soprattutto per delizia del palato e dell'olfatto i tartufi di cui questa terra è particolarmente ricca. L'unico sito archeologico sono i resti di un antico castello, nella zona Carceri, ormai andato distrutto nel terremoto del 1456.
I agglomerati risalgono a un periodo non lontano dall'anno Mille e sono localizzati nelle zone di Roccapizzi, Carceri ed Asinella, siti poi distrutti dal terremoto del 1456. Nel Settecento alcune famiglie di Pescocostanzo, a causa della crisi della pastorizia, si trasferirono in queste zone,; la popolazione raggiunge, alla fine del secolo, 607 persone. Durante l'occupazione napoleonica, Giuseppe de Thomasis fece pressione presso Gioacchino Murat, affinché fosse istituito il comune di Ateletae per incentivare l'arrivo di coloni, venne abolito il pagamento della tassa fondiaria e, infine, il 14 febbraio 1811 fu istituito il nuovo Comune di Ateleta. Col passare del tempo, la popolazione arrivò a toccare i 3.000 abitanti, ma all'inizio del '900, a causa della povertà e di mille difficoltà, molti emigrarono verso le Americhe. Durante la Seconda guerra mondiale Ateleta conobbe la devastazione di quasi il 90% del suo territorio disgraziatamente posizionato sulla linea Gustav. Dopo gli anni '50 riprese ancora una volta il flusso migratorio verso nazioni che offrivano prospettive di vita migliori.
Il museo della civiltà contadina è un museo della città abruzzese di Ateleta. Monumento all'oneroso lavoro dei contadini di un tempo, è un ripercorrere all'indietro le tappe della civiltà che ha fatto della terra la propria ragione di vita. È stato inaugurato nel 1987 e si trova in una sede provvisoria del municipio in Piazza Carolina. È una raccolta di quegli oggetti, attrezzi, utensili e fotografie che sono la testimonianza delle genti che qui hanno vissuto, hanno lavorato nel passato. Questi oggetti portano in loro lo spirito d'una popolazione contadina, industriosa che ha gettato le basi di quello che noi siamo oggi.
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