Pietransieri dista circa 10 Km da Roccacinquemiglia. Roccacinquemiglia è l'unica ed importante frazione di Castel di Sangro, situata a quota 1.050 m. Appartiene alla Comunità MontanaAlto Sangro e Altopiano delle Cinque Miglia. Fa parte del Club dei Borghi più belli d'Italia.
Nel Medio Evo ebbe rilevante importanza, specie dal lato strategico e religioso.Nel suo territorio, infatti, nei pressi del fiume Sangro, sorgeva un importante Monastero Benedettino e la Chiesa di Santa Maria di Cinquemiglia.
Il Monastero fu uno dei più antichi nella nostra Regione e fu la prima sede dei Monaci Benedettini di San Vincenzo al Volturno nella Diocesi di Valva e Sulmona.Fu fondato da Gisulfo I, Duca di Benevento, nel 703 e, in seguito, ne fu riconfermato il possesso ai Monaci da Carlo Magno nel 774 e dai Pontefici Pasquale I nell’819, Martino III nell’844 e Stefano VIII nel 930.
Ultima conferma documentata di tale possesso ai Monaci è quella di Guglielmo II nel 1167 “All’Abate Giuliano nel Monastero di Roccacinquemiglia”.
Il paese era, allora, limitato alla parte più alta della Rocca e protetto a tre Porte con cancellate.
Due vie principali, intitolate al Duca Marchesani e al Barone Ciarelli, e una colonna in pietra con un piccolo basamento e con in cima un tondo sul quale era scolpito un Crocifisso, sono ricordi di feudalesimo con diritto d’asilo.
Nel centro dell’abitato, nella parte più alta, sorgeva la Chiesa parrocchiale intitolata a San Giovanni Battista, anch’essa antichissima. Il solenne campanile dominava la vallata e apriva la visuale a un panorama meraviglioso. Numerose le opere d’arte che l’arricchivano: Altare in pietra (San Giovanni Battista), Tabernacolo in pietra (in un unico blocco),Crocifisso in pietra, Battistero in pietra, Quadro della Madonna (tela ad olio con i 15 misteri del Rosario).Col passare del tempo e col crescere della popolazione, si sono costruite case nella parte pianeggiante del paese, dove, in fondo alla spaziosa piazza, sorge la Chiesa di San Rocco.
Questa, anticamente, era una cappellina molto modesta, che poi, a distanza di tempo, ha avuto due aggiunte. La facciata in pietra, di cava locale, è opera dell’Ing. Emidio Corsetti di Sulmona. Fu costruita nel 1896, su iniziativa di don Agostino D’Achille jr, col contributo generoso dei paesani, specialmente quelli emigrati in America.
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