(Pagina realizzata con i contenuti di Rivisondoliantiqua, si ringrazia per la collaborazione)
Pietransieri dista circa 8 Km da Rivisondoli. Rivisondoli è un comune italiano di 717 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo. È un noto centro turistico, rinomato per la pratica degli sport invernali e per le escursioni naturalistiche, compreso com'è all'interno della Comunità Montana Alto Sangro e Altopiano delle Cinque Miglia e del Parco Nazionale della Majella.
Rivisondoli è adagiato, su uno sperone roccioso, in mezzo agli altipiani maggiori d'Abruzzo di altitudine elevata (1320 mt.) gode di un clima salubre e di scenari di straordinaria bellezza. Ovunque si giri, lo sguardo resta affascinato ed appagato dalla mole di Monte Pratello ad occidente; alle sue spalle la presenza rassicurante e quasi protettiva di Monte Calvario. Il comune è molto rinomato per il Presepe Vivente e per il turismo invernale infatti dista solo 5 Km dal comprensorio sciistico Alto Sangro; costituito da ben 120 Km di piste da discesa.
La presenza dell'uomo durante la preistoria è dimostrata da strumenti litici ritrovati nel territorio comunale e da tratti di mura poligonali (oggi non più visibili) che furono rinvenute in località Serra Castellaccio. Non sono stati ritrovati reperti che possano attestare la presenza di un abitato in età romana. La prima citazione storica di esso risale solo al 724 ed è rappresentata da un cenno contenuto nel Diploma di Grimoaldo II duca di Benevento, che fa riferimento ad un Rigu Sundulum.
Tra la fine dell'XI secolo e l'inizio del XII, il paese andò acquistando la tipica fisionomia di borgo arrampicato, praticamente avvinghiato alla roccia, centrale rispetto alle aree coltivabili ed alle zone adibite a pascolo che tornavano ad essere decisive per l'economia ed il progresso sociale del luogo, il quale, finita l'epoca delle invasioni, cominciava di nuovo a fiorire grazie alla ripresa dellatransumanza.
Il nucleo del borgo arroccato che sempre di più si sviluppò dal '300 in poi è ancora oggi evidente e presenta una struttura urbana raccolta, con edifici che s'affacciano su un sistema viario reticolare originario, fatto di stradine a scalinate che assecondano perfettamente il ritmo del pendio, e provvisto di un particolare tipo di cinta muraria (case a schiera).
Nacque in quel periodo la primitiva ed ormai scomparsa chiesa parrocchiale di Santa Maria a Fonte o dell'Ospedale. Essa si ergeva di fianco all'albero della fonte, un olmo altresì non più esistente, che si riteneva prova dell'origine longobarda del comune, ed alla piccola ma monumentale fontana che oggi è l'unica superstite vestigia dell'antica parrocchia.
La storia del paese continuò più o meno tranquilla durante i secoli fino agli albori del '700, in cui si consolidò anche l'Università, di tipo feudale (baronia), che appartenne ai Cantelmo di Popoli fino all'estinzione di questa grande famiglia. Il feudo venne poi alienato dagli eredi in via femminile di Giuseppe, l'ultimo dei Cantelmo, passando per lungo tempo da un "padrone" all'altro: prima ad Antonio Marchesano, poi a Pompeo Scala e da questi a Tarquinio Rosato che lo alienò a Fabrizio Melluccio il quale dopo averla acquistata nel 1623 per 18.000 ducati fu costretto a svenderlo ai Sardi di Sulmona, che governarono Rivisondoli fino all'epoca napoleonica.
La tranquilla vita del piccolo centro venne però turbata dai terremoti del 1703 e del 1706, che determinarono il crollo della gran parte delle costruzioni; nonostante ciò la popolazione non si perse d'animo e ricostruì il paese dalle fondamenta, dimostrando una determinazione che si manifestò anche dopo il rovinoso incendio del 1792 ed il catastrofico terremoto del 1915.
Un altro stravolgimento di non lievi proporzioni fu l'abolizione del regime feudale, che contribuì a liberare ulteriormente le forze produttive e l'intraprendenza della popolazione e a far virare l'economia della pastorizia transumante a quella della pastorizia stanziale, che favorì la nascita di un ceto di contadini e pastori agiati.
Tra la fine dell'800 e l'inizio del '900 cominciò un'altra fase ancora, con l'inserimento sulla linea ferroviaria Sulmona-Isernia e l'arrivo di Re Vittorio Emanuele e della sua famiglia, che nel 1913 furono ospitati nell'elegante edificio ottocentesco dell'Albergo degli Appennini, attualmente conosciuto come Residenza Reale. La venuta dei reali contribuì a fare diventare Rivisondoli una delle più note stazioni sciistiche e favorì l'arrivo di sempre maggiori quote di turisti ed appassionati della montagna.
Sono rarissime le foto storiche sui costumi ed usanze di Rivisondoli, esiste un archivio, su rivisondoliantiqua, di foto che risalgono dal 900 in poi. ecco perché merita il primo posto la foto riportata qui accanto. Essa fu realizzata nel 1816 su commissione del Re Ferdinando I di Borbone, il quale volle far rappresentare dal noto artista romano i costumi più caratteristici dei paesi del suo regno.
Non è facile al giorno d'oggi dire quanto l'immagine sia aderente alla realtà non solo del mondo contadino, ma anche delle classi più elevate, all'epoca, nel nostro paese.
Non ritroviamo infatti, in nessuna delle rare immagini successive, ne i fiocchi sul corpetto delle donne, ne tantomeno il copricapo dell'uomo, particolari questi probabilmente frutto della fantasia iconografica dell'artista.
Riportiamo volentieri una curiosità legata a questa immagine, e citata da Guglielmo Magli nel libro " Ricordare Rivisondoli ",presente in bibliografia :
Nel 1991 queste stampe furono riprodotte dalla fabbrica napoletana di porcellane - la nuova Capodimonte - su un servizio di piatti (148 pezzi in totale) in occasione della riunione dei Capi di Stato (chiamato il G7) che in quell'anno si tenne a Napoli. A queste illustri persone ed alle loro consorti fu donato un piatto sul quale erano riportati i costumi di ogni paese. Al Presidente Francese capitò il piatto con la riproduzione di "Uomo e donna del paese di Rivisondoli"
L'episodio fu riportato al prof. Magli dal collega e amico professore D. Dargent, che conosceva ed apprezzava l'Italia, e che proprio per questo motivo venne consultato dal Presidente Francese per sapere ove si trovasse il paese citato sulla porcellana
Meritatamente il posto d'onore spetta alla famosa stampa di Bartolomeo Pinelli, inserita nel riquadro sulla destra.
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Il turismo a Rivisondoli iniziò a svilupparsi subito dopo la venuta in paese dei Reali d'Italia, nel 1913 incrementando notevolmente i suoi flussi dopo la seconda guerra mondiale, col consolidarsi della località come centro di vacanza estiva e stazione sciistica. Gli impianti di risalita e le piste di Monte Pratello formano con l'Aremogna e Pizzalto di Roccaraso un comprensorio di prim'ordine nel panorama sciistico italiano. A far conoscere sempre più il nome di Rivisondoli, grosso contributo diede l'ideazione a partire dal 1951, del suggestivo Presepe vivente.
IL presepe vivente di Rivisondoli è una manifestazione religiosa, culturale e folcloristica di grande rilievo, sia nell'ambito della Regione Abruzzo che dell' Italia.Nella prima rappresentazione del Presepe Vivente di Rivisondoli, nel 1951, si volle accentuare il simbolismo religioso della Sacra Famiglia, con la partecipazione di Virginia Macerelli e di Pia Cocco, rimaste orfane della Strage dei Limmari (Per Approfondire cliccate qua).Tale manifestazione si svolge ogni anno il 5 Gennaio, il bambino che viene scelto ogni anno, rappresenta l'ultimo nato del paese; la madonna, viene scelta con una specifica preselezione l'8 Dicembre, mentre, la figura di San Giuseppe viene rappresentata da un cittadino di Rivisondoli. La manifestazione si svolge per quadri che ricalcano fedelmente il racconto evangelico, prendendo l'avvio dal sogno di un pastore, accanto al fuoco dei bivacchi. Successivamente essa offre una sequenza di immagini e di azioni sceniche, dolci ed austere sottolineate da una efficace colonna sonora, così piene di fascino e mistero, da provocare forti emozioni negli altri ventimila spettatori che ogni anno assistono estasiati.
Si chiama Miriam Cone, ha 16 anni ed è originaria di Pietransieri, frazione di Roccaraso ,la giovane scelta per impersonare il ruolo della Madonna nella 58^ edizione del Presepe vivente di Rivisondoli 2008. Insieme alla Madonna sono state presentate anche le altre due ragazze che nella sacra rappresentazione saranno la Madonna dell'Annunciazione e l'Angelo della capanna: si tratta, rispettivamente, di Cristina Leonarduzzi (14), di Sulmona e Giulia Martini (22) di Rivisondoli. Gesù Bambino è il piccolo Luigi Como, di 4 mesi, ultimo nato a Rivisondoli.
Ancora visibili le porte che consentivano l'accesso al borgo: la quattrocentesca Porta Antonetta e la porta nei pressi di Palazzo Sardi, nonché la cosiddetta Porta di Mezzo. Eventi bellici e tellurici (come il terremoto del 1915) hanno cancellato per sempre molte evidenze storico-artistiche, ma hanno risparmiato tuttavia importanti testimonianze architettoniche quali ilPalazzo Baronale con la vicina Chiesa di Sant'Anna e la bella e settecentesca Chiesa del Suffragio. Da ricordare inoltre, per la sentita devozione cui si rivolgono le popolazioni dell'altopiano, è ilSantuario della Madonna della Portella. Fra gli altri edifici di valore storico-architettonico vi sono alcune "case" settecentesche (Casa De Capite, Casa Torre, Casa Romito, Casa Caniglia, Casa Gasparri, Casa Ferrara, Casa Notar Grossi), caratterizzate da portali con elementi anche molto particolari, incorniciati da fregi in pietra finemente lavorata e in alcuni casi anche da "vignali", tipici pianerottoli con scala prospicienti l'ingresso, e da balconi e terrazini che fanno registrare la presenza di accurati lavori in ferro. Per ulteriori informazioni Storiche sui monumenti e luoghi di interesse potete andare su rivisondoliantiqua oppure cliccate qua!
Affacciata da Oriente sull'altopiano delle Cinque Miglia, Rivisondoli e' una delle stazioni sciistiche piu' importanti in Abruzzo e, vista nella sua unitarieta' con l'area di Roccaraso, costituisce una delle porte di accesso al piu' importante comprensorio sciistico del Centro-Sud Italia. Esso si estende su un'area che va dai 1.390 metri sulla base degli impianti ai 2.056 metri del Monte Pratello. L'intera area sciistica, attrezzata con una cabinovia con agganciamento automatico, 2 seggiovie e i 6 skilift serve 48 km di piste di difficolta' variabile: dal campo scuola a quelle omologate per gare nazionali e internazionali: queste ultime sono collegate con altri 670 Km di piste servite dagli impianti della limitrofa stazione di Roccaraso Aremogna - Pizzalto. L'offerta si completa con una decina di strutture alberghiere, per lo piu' a tre stelle, garni ed alcuni residence. Gli Impianti Sciistici di Rivisondoli - Montepratello distano dal comune circa 3 chilometri. per info clicca qua
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